Movimenti fetali: come contarli

È nel terzo trimestre di gravidanza che un medico di solito insegna alla futura mamma a contare i movimenti fetali. Il perché è presto detto: per tenere sotto controllo i movimenti del bambino all’interno del grembo materno. Questo conteggio, dal quale è escluso il singhiozzo, aiuta i medici a evitare complicazioni e parti prematuri (in gravidanza naturale o dopo fivet omologa/eterologa, icsiovodonazione, donazione del seme, embriodonazione, donazione).

Imparare a sentire e riconoscere i movimenti del proprio bambino è una delle esperienze più emozionanti per una donna. Ciascun movimento presenta tempistiche e caratteristiche diverse: appena visibili tra la settima e ottava settimana, sussulti e singhiozzi tra l’ottava e la decima, sbadigli e deglutizioni tra la decima e la quindicesima. A partire dalla 18esima settimana di gravidanza i movimenti sono percepiti anche direttamente dalla futura mamma. È dalla ventottesima settimana che si raccomanda di conteggiarli e di stare tranquille se questi arrivano a dieci o più nell’arco della giornata (in gravidanza naturale o dopo fivet omologa/eterologa, icsiovodonazione, donazione del seme, embriodonazione, donazione).

Diversi potrebbero essere i motivi per cui i movimenti del bimbo non sono percepiti: si muove di notte, è tranquillo, il corpo sbatte contro la parete di fondo dell’utero ec. Piccola raccomandazione: non fatevi assalire dall’ansia nel farlo. Con il tempo imparerete a riconoscere i movimenti del piccolo e, addirittura, imparerete a crearli: molti bimbi si muovono se ascoltano la musica, se percepiscono il tocco della mano della mamma o del papà sulla pancia. Capirete se il bambino muove le braccia, le gambe, la testa e vi emozionerete (in gravidanza naturale o dopo fivet omologa/eterologa, icsiovodonazione, donazione del seme, embriodonazione, donazione).

Come contarli?

Semplice. Munitevi di un block notes e annotate quando il bambino è più attivo nell’arco della giornata. Scegliete una posizione comoda che vi permetta di poter scrivere. Partite annotando in quale settimana di gravidanza vi trovate, il giorno, così come l’ora di inizio dei calci. Contate i movimenti e segnate in quanto tempo in bimbo si è mosso dieci volte. Registrate l’ora del primo e dell’ultimo movimento.

Molti vi parleranno anche di due tecniche di monitoraggio: Cardiff e Sadovsky. In Cardiff la mamma conta i movimenti fetali (dalle 9.00 fino alle 21.00) e, su una scheda, annota l’ora in cui ne ha percepiti 10; in Sadovsky per un’ora dopo il pasto la mamma si concentra sui movimenti fetali. Se in quest’ora non percepisce almeno quattro movimenti fetali deve ripetere il conteggio per l’ora successiva.

Qualunque metodo scegliate, resta la raccomandazione di recarsi in ospedale se si nota un calo di attività del bambino o si rilevano pochi movimenti (in gravidanza naturale o dopo fivet omologa/eterologa, icsiovodonazione,donazione del seme, embriodonazione, donazione).

La source: gravidanzaonline.it

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